I recenti interventi legislativi – caratterizzati dal marcato inasprimento sanzionatorio e dall’introduzione di nuove forme di ablazione patrimoniale, cui fa da singolare contraltare la previsione di nuove ipotesi di non punibilità – hanno inciso profondamente sulla materia del diritto penale tributario, ridisegnando la struttura del d.lgs. n. 74/2000 che, progressivamente, si va allontanando dall’archetipo originario.
Ancora, l’auspicato superamento del limite all’imputazione dell’ente per gli illeciti penali tributari commessi nell’interesse e vantaggio della persona giuridica, attuato con l’introduzione dell’art. 25 quinquiesdecies, d.lgs. n. 231/2001, restituisce l’immagine di un legislatore intenzionato a perseguire a tutto tondo e (apparentemente) senza sconti l’offesa agli interessi erariali, attraverso il ricorso a pervasive misure di carattere patrimoniale che si affiancano a pene edittali in costante incremento.
Nel delineato contesto, il volume vuole offrire una rinnovata lettura del quadro normativo di riferimento, attraverso il richiamo ai più recenti arresti giurisprudenziali ed all’opinione della migliore dottrina, serbando quel taglio pratico impresso fin dalla prima edizione dell’opera, destinata agli operatori del diritto ed agli studiosi della materia.