Ogni giorno, negli ospedali e negli ambulatori, la più grande paura dei pazienti di tutte le età è quella dell’abbandono, ed è ormai noto come la solitudine possa diventare una malattia nella malattia.
È indispensabile dunque promuovere, in particolare nella formazione dei nuovi medici, un’integrazione profonda tra il modello bio-medico e quello relazionale.
Il gruppo di ricerca “Il pupazzo di garza” si muove da oltre vent’anni nei territori della formazione – universitaria e ospedaliera – avvalendosi di un metodo che pone al centro la persona, con le sue esperienze e i suoi vissuti; pertanto il volume dà ampio spazio all’ascolto e alle testimonianze, evidenziando come l’educazione alle relazioni di cura sia un bisogno fondamentale da inserire nei percorsi di studi al fine di contribuire a formare nuovi professionisti della salute che siano in grado di prendere in carico la persona nella sua interezza, e non solo nella fisicità della malattia, poiché la relazione medico-paziente, quando consapevolmente gestita, diventa essa stessa atto terapeutico.