Il volume che proponiamo può essere utile a studenti, familiari, ricercatori, professionisti della salute e a quanti ritengono che l’aver cura dei malati significhi soprattutto difenderne la dignità e la stima, riconoscerne l’umanità, oltre le maschere, talvolta incognite e normalizzanti, della patologia e della non autosufficienza.
La gentilezza è il segno esteriore di una moralità profonda, di un desiderio sincero, che si esprime con atti visibili, di essere utili per alleviare la sofferenza dell’altro.
Il desiderio di curare toglie di mezzo qualsiasi pretesa di risarcimento, concreto o psicologico.
Inoltre, la gentilezza non è mai noiosa, ripetitiva, pesante, intrusiva, ma sempre lieve, pur senza perdere di concretezza e quindi di serietà e credibilità.
Ma come costruire una RSA (ma anche un centro diurno, un servizio sociosanitario, un segretariato sociale) gentile?
Può essere molto complesso, ma ci rendiamo presto conto che non vi sono altre vie se si vuole evitare l’aggressività senza dolcezza, che si autoriproduce e crea angoscia su angoscia.
La silenziosa, gentile opera quotidiana di donne e uomini – che assistono i loro simili, meno fortunati – e la loro esemplare naturalezza rappresentano una vera rivoluzione culturale: la scelta della ragione dell’essere su quella dell’apparire.
E quindi, come dice Marco Trabucchi nella sua prefazione, “onore a medici, infermieri, OSS, ASA, psicologi, fisioterapisti, educatori, terapisti occupazionali…a tutti coloro che si sentono rappresentati in questo volume sulla gentilezza”.
1. Gli antefatti del Galateo e i nessi storici della gentilezza nei percorsi della cura
1.1. Introduzione
1.2. Il Galateo e il Trattato de la vita sobria
1.3. Elogio della gentilezza
1.4. Il modello del Galateo applicato alla medicina e alla cura
1.5. Gli Aphorismi medico-politici di Alessandro Knipps-Macoppe
1.6. Un Galateo per i pazienti
1.7. Il problema della complessità: il caso della chirurgia
1.8. In forma di conclusione: il caso del manicomio di Cremona
2. I requisiti ideali dell’operatore gentile nell’ambito della salute
2.1. Premessa
2.2. Capacità e funzioni di base di un operatore della salute
2.3. Galateo e gentilezza: la rivoluzione silenziosa
2.3.1. Introduzione
2.4. Motivazioni e gentilezza
2.5. L’essere gentili: gli ostacoli da evitare
2.6. Comunicazione e personalizzazione delle cure: il coraggio di essere gentili
2.6.1. Introduzione
2.7. Comunicazione e relazione
2.8. La comunicazione non verbale e la gentilezza
2.9. Personalizzazione e cura
2.10. Ascolto e comprensione: il coraggio di essere gentili
2.11. Il silenzio: la cura gentile
3. Imparare a pensare la gentilezza
3.1. Vivere la gentilezza con se stessi e gli altri
3.2. La gentilezza nei servizi di cura
3.3. Introdurre la modalità della gentilezza nelle organizzazioni
3.4. Rendere contagiosa la gentilezza nella RSA
3.5. Una filosofia del lavoro: la filosofia Ikigai per i dipendenti, un processo di approccio gentile
3.5.1. Ikigai, ovvero lo scopo della tua vita
3.5.2. I 4 punti del metodo Ikigai
3.5.3. Il processo Ikigai
3.6. Noi siamo anche quello che osserviamo: galateo, gentilezza e neuroni specchio
4. La funzione della gentilezza
4.1. Il decalogo gentile dell’operatore di cura e del caregiver
4.2. Un nuovo glossario per le organizzazioni di cura
4.3. Un marchio e un’esperienza formativa nel nome della gentilezza
4.4. Diario per immagini
4.5. Una storia di gentilezza e generosità