GUIDA PRATICA ALLA PROFESSIONE DI AGENTE IMMOBILIARE

GUIDA PRATICA ALLA PROFESSIONE DI AGENTE IMMOBILIARE

I DANNI NEL DIRITTO DEL LAVORO

I DANNI NEL DIRITTO DEL LAVORO

GUIDA ESSENZIALE AL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI

Aggiornata al D.M. 24 novembre 2021

Prezzo di listino 52,00 € Prezzo a te riservato 49,40 €

TipologiaLibri

Autore: Giacalone Claudio

EditoreMAGGIOLI

CollanaFONDAMENTALI PER L'EDILIZIA

Pagine485

Data pubblicazione28 gen 2022

Reparto: Tecnico , LIBRI

Argomento: Sicurezza

SKU/ISBN:  9788891654878

Il Codice di prevenzione incendi, emanato con il decreto del Ministro dell’interno 3 agosto 2015 e recentemente aggiornato dal D.M. 24 novembre 2021 che ha significativamente modificato l’allegato 1, rappresenta oggi una nuova filosofia progettuale per la valutazione del rischio di incendio ed è uno strumento moderno di progettazione perché consente al professionista antincendio di pervenire a molteplici soluzioni nell’obiettivo di garantire la sicurezza antincendio di un’attività, mediante l’utilizzo di soluzioni conformi o standardizzate oppure, quando ve ne è la necessità, di approfondire gli aspetti critici del problema mediante soluzioni alternative, anche facendo ricorso ai metodi dell’ingegneria della sicurezza antincendio o comunque mediante soluzioni di tipo scientifico o approcci riconosciuti a livello internazionale.
La Guida essenziale al Codice di prevenzione incendi è uno strumento snello che consente ai professionisti antincendio di elaborare i concetti principali di una normativa comunque complessa e di sempre più ampia applicazione, oggi applicabile a ben 49 attività del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151 e, con la prossima emanazione di nuove regole tecniche verticali quali il pubblico spettacolo, gli edifici di grande altezza, le facciate, le stazioni ferroviarie, ne sarà ulteriormente aumentata la portata di questo importante strumento progettuale.
Alla Guida è associata una sezione online dove saranno pubblicati gli approfondimenti e le analisi riferite alle prossime regole tecniche di futura pubblicazione.
L’organizzazione dell’opera consente di approfondire le tematiche inerenti alla sicurezza antincendio, mediante una trattazione organica degli argomenti, cercando di esplicitare soprattutto quegli aspetti più controversi nell’applicazione della normativa, che hanno ricadute tanto sull’attività dei professionisti, nell’attività di progettazione, o dei responsabili del servizio di prevenzione e protezione nell’applicazione della normativa per la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro.

› Progettazione antincendio
› Valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro
› Regole tecniche verticali
› Gestione della sicurezza antincendio

Aggiornamento online: con l’emanazione di future regole tecniche, il volume sarà aggiornato online nell’apposita sezione con capitoli extra di analisi e approfondimento

Prefazione
Premessa
1. Sezione G – Generalità
1.1. Termini, definizioni e simboli grafici
1.1.1. Tolleranze
1.1.2. Linguaggio
1.2. Progettazione per la sicurezza antincendio
1.2.1. Metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio
1.2.2. Valutazione del rischio di incendio per l’attività
1.2.3. Strategia antincendio per la mitigazione del ri­schio
1.2.4. Individuazione delle soluzioni progettuali
1.2.5. Metodi di progettazione della sicurezza antincen­dio
1.2.6. Metodi aggiuntivi di progettazione della sicurezza antincendio
1.2.7. Valutazione del progetto antincendio
1.3. Determinazione dei profili di rischio delle attività
1.3.1. Definizione dei profili di rischio
1.3.2. Profilo di rischio Rvita
1.3.3. Profilo di rischio Rbeni
1.3.4. Profilo di rischio Rambiente
2. Sezione S – Strategia antincendio
2.1. Reazione al fuoco (S.1)
2.1.1. Livelli di prestazione
2.1.2. Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione
2.1.3. Soluzioni progettuali
2.1.4. Classificazione dei materiali in gruppi
2.2. Resistenza al fuoco (S.2)
2.2.1. Livelli di prestazione
2.2.2. Soluzioni progettuali
2.2.3. Verifica delle prestazioni di resistenza al fuoco
2.2.3.1. Verifica delle prestazioni con incendi convenzionali di progetto
2.2.3.2. Verifica delle prestazioni con curve na­turali di incendio
2.2.3.3. Curve nominali d’incendio
2.2.4. Criteri di progettazione strutturale in caso di in­cendio
2.2.5. Calcolo del carico di incendio specifico di proget­to
2.2.6. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione
2.2.7. Simbologia
2.2.8. Classi
2.2.9. Modalità per la classificazione in base ai risultati di prove
2.2.10. Modalità per la classificazione in base ai risultati di calcoli
2.2.11. Modalità per la classificazione in base a confronti con tabelle
2.3. Compartimentazione (S.3)
2.3.1. Livelli di prestazione
2.3.2. Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione
2.3.3. Soluzioni progettuali
2.3.4. Caratteristiche generali della compartimentazio­ne
2.3.5. Progettazione della compartimentazione
2.3.6. Realizzazione della compartimentazione
2.3.7. Distanza di separazione per limitare la propaga­zione dell’incendio
2.3.8. Ubicazione
2.3.9. Comunicazioni tra attività
2.3.10. Metodi per la determinazione della distanza di separazione
2.4. Esodo (S.4)
2.4.1. Livelli di prestazione
2.4.2. Soluzioni progettuali
2.4.3. Caratteristiche del sistema di esodo
2.4.4. Progettazione del sistema di esodo
2.5. Gestione della sicurezza antincendio (S.5)
2.5.1. Livelli di prestazione
2.5.2. Soluzioni progettuali
2.5.3. Misure di prevenzione degli incendi
2.5.4. Progettazione della gestione della sicurezza
2.5.5. Gestione della sicurezza nell’attività in esercizio
2.6. Controllo dell’incendio (S.6)
2.6.1. Livelli di prestazione
2.6.2. Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione
2.7. Rivelazione incendi (S.7)
2.7.1. Livelli di prestazione
2.7.2. Soluzioni progettuali
2.7.3. Impianti di rivelazione ed allarme incendio
2.7.4. Sistema di diffusione dei messaggi di emergenza ad altoparlante
2.8. Controllo di fumi e calore (S.8)
2.8.1. Livelli di prestazione
2.8.2. Soluzioni progettuali
2.8.3. Aperture di smaltimento di fumo e calore d’emer­genza
2.8.4. Sistemi di ventilazione forzata orizzontale del fumo e del calore (SVOF)
2.8.5. Sistemi per l’evacuazione di fumo e calore
2.9. Operatività antincendio (S.9)
2.9.1. Livelli di prestazione
2.9.2. Soluzioni progettuali
2.10. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio (S.10)
2.10.1. Livelli di prestazione
2.10.2. Soluzioni progettuali
2.10.3. Prescrizioni aggiuntive di sicurezza antincendio
3. Sezione V – Regole tecniche verticali
3.1. Aree a rischio specifico (V.1)
3.1.1. Strategia antincendio
3.2. Aree a rischio per atmosfere esplosive (V.2)
3.2.1. Valutazione del rischio di esplosione
3.2.2. Misure di prevenzione, protezione e gestionali
3.2.3. Prodotti
3.2.4. Opere da costruzione progettate per resistere alle esplosioni
3.3. Vani degli ascensori (V.3)
3.3.1. Strategia antincendio
3.4. Uffici (V.4)
3.4.1. Campo di applicazione
3.4.2. Strategia antincendio
3.4.3. Reazione al fuoco
3.4.4. Resistenza al fuoco
3.4.5. Compartimentazione
3.4.6. Gestione della sicurezza antincendio
3.4.7. Controllo dell’incendio
3.4.8. Rivelazione ed allarme incendi
3.4.9. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
3.5. Strutture ricettive turistico-alberghiere (V.5)
3.5.1. Classificazioni
3.5.2. Strategia antincendio
3.5.3. Reazione al fuoco
3.5.4. Resistenza al fuoco e compartimentazione
3.5.5. Esodo
3.5.6. Gestione della sicurezza antincendio
3.5.7. Controllo dell’incendio
3.5.8. Rivelazione ed allarme
3.5.9. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
3.5.10. Strutture ricettive con un numero di posti letto non superiore a 25
3.6. Autorimesse (V.6)
3.6.1. Campo di applicazione
3.6.2. Classificazione
3.6.3. Strategia antincendio
3.6.4. Reazione al fuoco
3.6.5. Resistenza al fuoco
3.6.6. Compartimentazione
3.6.7. Esodo
3.6.8. Gestione della sicurezza antincendio
3.6.9. Controllo dell’incendio
3.6.10. Controllo di fumi e calore
3.6.11. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
3.6.12. Requisiti dimensionali
3.6.13. Scenari per la verifica della capacità portante in caso di incendio
3.6.14. Autorimesse sotto soglia
3.7. Attività scolastiche (V.7)
3.7.1. Campo di applicazione
3.7.2. Classificazioni
3.7.3. Strategia antincendio
3.7.4. Reazione al fuoco
3.7.5. Resistenza al fuoco
3.7.6. Compartimentazione
3.7.7. Gestione della sicurezza antincendio
3.7.8. Controllo dell’incendio
3.7.9. Rivelazione ed allarme
3.7.10. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
3.8. Attività commerciali (V.8)
3.8.1. Classificazioni
3.8.2. Profili di rischio e strategia antincendio
3.8.3. Reazione al fuoco
3.8.4. Resistenza al fuoco e compartimentazione
3.8.5. Esodo
3.8.6. Gestione della sicurezza antincendio
3.8.7. Controllo dell’incendio
3.8.8. Rivelazione ed allarme
3.8.9. Controllo di fumi e calore
3.8.10. Operatività antincendio
3.8.11. Sicurezza degli impianti tecnologici e altre indica­zioni
3.9. Asili nido (V.9)
3.9.1. Campo di applicazione e classificazioni
3.9.2. Valutazione del rischio di incendio
3.9.3. Strategia antincendio
3.10. Edifici tutelati, destinati a contenere musei, gallerie, espo­sizioni, mostre, biblioteche e archivi (V.10)
3.10.1. Classificazioni
3.10.2. Strategia antincendio
3.10.3. Reazione al fuoco
3.10.4. Resistenza al fuoco
3.10.5. Compartimentazione
3.10.6. Esodo
3.10.7. Gestione della sicurezza antincendio
3.10.8. Piano di limitazione dei danni
3.10.9. Controllo dell’incendio
3.10.10. Rivelazione ed allarme
3.10.11. Controllo di fumi e calore
3.10.12. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
3.11. Strutture sanitarie (V.11)
3.11.1. Classificazioni
3.11.2. Valutazione del rischio di incendio e strategia an­tincendio
3.11.3. Resistenza al fuoco
3.11.4. Compartimentazione
3.11.5. Ubicazione
3.11.6. Comunicazioni
3.11.7. Esodo
3.11.8. Gestione della sicurezza antincendio
3.11.9. Controllo dell’incendio
3.11.10. Rivelazione ed allarme
3.11.11. Controllo di fumi e calore
3.11.12. Operatività antincendio
3.11.13. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
3.11.14. Altre misure di sicurezza
3.11.15. Strutture sanitarie con un numero di posti letto inferiore a 25
3.12. Altre attività in edifici storici tutelati (V.12)
3.12.1. Campo di applicazione
3.12.2. Classificazioni e valutazione del rischio di incen­dio
3.12.3. Strategia antincendio
3.12.4. Reazione al fuoco
3.12.5. Resistenza al fuoco
3.12.6. Esodo
3.12.7. Gestione della sicurezza antincendio
3.12.8. Piano di limitazione dei danni
3.12.9. Controllo dell’incendio
3.12.10. Rivelazione ed allarme
3.12.11. Controllo di fumi e calore
3.13. Linee guida per la valutazione in deroga degli edifici sot­toposti a tutela
3.13.1. Aspetti metodologici
3.13.1.1. Riferimenti per la progettazione an­tincendio
3.13.1.2. La progettazione in deroga alle regole tecniche
3.13.2. Valutazione del rischio di incendio
3.13.2.1. Individuazione dei pericoli di incen­dio
3.13.2.1.1. Beni tutelati
3.13.2.1.2. Sorgenti di innesco
3.13.2.2. Identificazione degli occupanti
3.13.2.3. Elementi per valutare il livello di rischio incendio
3.13.2.3.1. Profilo di rischio Rvita
3.13.2.3.2. Profilo di rischio Rbeni
3.13.3. Criteri, misure antincendio e soluzioni tecniche
3.13.3.1. Reazione al fuoco
3.13.3.1.1. Misure aggiuntive
3.13.3.2. Resistenza al fuoco
3.13.3.2.1. Insufficienza della classe di resistenza al fuoco offerta dall’edificio
3.13.3.2.2. Resistenza al fuoco degli elementi strutturali non valutabile
3.13.3.3. Compartimentazione, separazione e comunicazioni
3.13.3.3.1. Misure aggiuntive: compartimenti
3.13.3.3.2. Distanza di separazione
3.13.3.3.3. Comunicazioni
3.13.3.4. Esodo
3.13.3.4.1. Progettazione del sistema di esodo
3.13.3.4.2. Misure aggiuntive
3.13.3.4.2.1. Misure aggiuntive per difformità nell’altezza delle vie di esodo oriz­zontali
3.13.3.4.2.2. Misure aggiuntive per difformità nell’altezza e pedata degli scalini, dimensioni dei pianerottoli e nella lunghezza della rampa delle scale
3.13.3.4.2.3. Misure aggiuntive per difformità nella lunghezza della via di esodo
3.13.3.4.2.4. Misure aggiuntive per un’unica via di esodo ed uscita
3.13.3.4.2.5. Misure aggiuntive per scale non pro­tette
3.13.3.4.2.6. Misure aggiuntive per scale non a prova di fumo
3.13.3.4.2.7. Misure aggiuntive per difformità nelle larghezze delle vie di esodo orizzon­tali o verticali
3.13.3.4.2.8. Misure aggiuntive per difformità nel verso di apertura del maniglione anti­panico delle porte nelle vie di esodo
3.13.3.5. Gestione della sicurezza antincen­dio
3.13.3.5.1. Soluzioni tecniche
3.13.3.5.2. Misure aggiuntive
3.13.3.6. Controllo dell’incendio
3.13.3.6.1. Soluzioni tecniche
3.13.3.6.2. Misure aggiuntive
3.13.3.7. Rivelazione ed allarme
3.13.3.7.1. Protezione manuale M
3.13.3.7.2. Misure aggiuntive
3.13.3.8. Controllo di fumi e calore
3.13.3.8.1. Soluzioni tecniche
3.13.3.8.2. Misure aggiuntive
3.13.3.9. Operatività antincendio
3.13.3.9.1. Soluzioni tecniche
3.13.3.9.2. Misure aggiuntive
3.13.3.10. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio e delle aree a rischio specifico
3.13.3.10.1. Misure aggiuntive
3.13.3.11. Misure aggiuntive in presenza di cantieri temporanei e mobili
3.13.4. Scenari di incendi
4. Sezione M – Metodi
4.1. Metodologia per l’ingegneria della sicurezza antincendio
4.1.1. Fasi della metodologia
4.1.1.1. Prima fase: analisi preliminare
4.1.1.2. Seconda fase: analisi quantitativa
4.1.2. Documentazione di progetto
4.1.2.1. Sommario tecnico
4.1.2.2. Relazione tecnica
4.1.2.3. Requisiti aggiuntivi per la gestione della sicurezza antincendio
4.1.3. Criteri di scelta e d’uso dei modelli e dei codici di calcolo
4.2. Scenari di incendio per la progettazione prestazionale
4.2.1. Identificazione dei possibili scenari d’incendio
4.2.2. Selezione degli scenari d’incendio di progetto
4.2.3. Descrizione quantitativa degli scenari d’incendio di progetto
4.2.4. Durata degli scenari d’incendio di progetto
4.2.5. Stima della curva RHR
4.2.6. Focolare predefinito
4.3. Salvaguardia della vita con la progettazione prestazionale
4.3.1. Progettazione prestazionale per la salvaguardia della vita
4.3.2. Calcolo di ASET
4.3.3. Calcolo di RSET
4.3.4. Soglie di prestazione per la salvaguardia della vita
5. Criteri generali di sicurezza antincendio nei luoghi di lavo­ro
5.1. Campo di applicazione
5.2. Valutazione del rischio di incendio
5.3. Strategia antincendio
5.4. Compartimentazione
5.5. Esodo
5.5.1. Caratteristiche del sistema d’esodo
5.5.2. Dati di ingresso per la progettazione del sistema d’esodo
5.5.3. Progettazione del sistema d’esodo
5.6. Gestione della sicurezza antincendio (GSA)
5.7. Controllo dell’incendio
5.8. Rivelazione ed allarme
5.9. Controllo di fumi e calore
5.10. Operatività antincendio
5.11. Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
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