Il d.l. n. 130/2020, convertito con mod. in l. n. 173/2020, rimane nel solco di una discutibile legiferazione d’urgenza, ma incide con rilevanti modifiche in vari e diversificati settori normativi.
Nello specifico del diritto dell’immigrazione e dell’asilo, si introducono elementi di flessibilità della condizione giuridica delle persone straniere, superando le restrizioni imposte dai decreti-sicurezza 2018/2019; si amplia la protezione speciale; si riorganizza il sistema di accoglienza; e si rende la procedura asilo più conforme al diritto europeo.
Tuttavia, il d.l. mantiene, pur attenuandone la portata, il reato di soccorso in mare e lascia sostanzialmente inalterata la disciplina sulla cittadinanza.
Per quanto riguarda la parte penale, il d.l. n. 130/2020 introduce o aggrava alcune disposizioni penali che determinano una maggiore restrizione dei diritti di libertà (nuova ipotesi di flagranza differita, ampliamento dei poteri del questore per il cd. daspo urbano, nuovo reato di introduzione di dispositivi di comunicazione in carcere, esclusione della lieve tenuità dei fatti nei delitti di offesa dei pubblici ufficiali), ma amplia le funzioni del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, introducendo un meccanismo nazionale di prevenzione e innova un sistema penale di contrasto all’acquisto via internet di sostanze stupefacenti.
I commenti seguono l’articolato del decreto legge, accorpando razionalmente gli istituti giuridici trattati.