Siamo abituati a credere che gli ingredienti fondamentali per fare innovazione con successo siano due: il capitale finanziario e quello tecnologico. In realtà, oggi queste risorse sono ampiamente disponibili e accessibili. Per riuscire a emergere e distinguersi, quindi, il valore aggiunto deve essere cercato altrove. Ad esempio, nel capitale relazionale di chi guida e governa l’innovazione. È qui che, secondo Benedetto Buono e Federico Frattini, si nasconde l’ingrediente segreto in grado di accelerare, rendere più efficaci ed efficienti tutte le fasi tipiche del processo, dalla generazione del concept al suo sviluppo e trasformazione in nuovi prodotti e servizi. Ma riuscire a fare leva sul patrimonio di contatti di cui imprenditori, founder e manager dispongono è più facile a dirsi che a farsi. Servono strategia e idee chiare, nonché modelli e framework replicabili e strutturati. Nel loro nuovo saggio, Frattini e Buono condividono con i lettori un’approfondita analisi di ciò che la ricerca nel campo del management ha rivelato sulle interconnessioni tra capitale relazionale e processi di innovazione. Prendendo spunto dai concetti chiave, dalle tassonomie e dai modelli esistenti, approfondiscono l’analisi di un ampio numero di casi – esperienze e punti di vista di noti protagonisti di processi di innovazione di successo, in cui il capitale relazionale ha giocato un ruolo chiave. Impostato in maniera narrativa e corredato di strumenti e modelli da utilizzare nella pratica, il testo punta a lasciare al lettore una serie di metodologie e di riferimenti sintetici e grafici attraverso cui attivare e valorizzare il circolo virtuoso esistente tra innovazione e capitale relazionale, seguendo una linea di azione precisa. Il capitale relazionale, infatti, può assumere molteplici forme e richiede una gestione consapevole e responsabile.