Le impugnazioni penali sono sempre al centro dell’attenzione allorquando si discute di riforma del processo penale. È ovvio che il sistema delle impugnazione determina dei costi in termini di risorse sia umane – affinché i gradi di giudizio si evolvano verso il conseguimento dei propri scopi servono persone di diversa estrazione e con diversificate professionalità – e finanziarie, così come è intuitivo che lo spostamento in avanti del momento formativo del giudicato produce una dilatazione dei tempi processuali. Ma il processo non è solo costi e tempo, è anche (e soprattutto) valori, molto spesso elevati al rango di diritti inviolabili oggetto di copertura finanche costituzionale.
Interrogarsi sulla dimensione assiologica e sull’orizzonte funzionalistico del sistema delle impugnazioni significa collocare su un terreno congeniale la prospettiva di analisi, facendo emergere – sia pure tra criticità e difetti – la specifica funzione di esso nell’ambito di un modello ispirato ai principi del giusto processo.