Accanto agli ordinari insegnamenti di Diritto costituzionale, per circa trent’anni ho tenuto anche corsi di una materia complementare, Dottrina dello Stato, prima nell’Università di Messina – succedendo ai ben più autorevoli Domenico Farias e Gaetano Silvestri – per continuare poi ad avere la stessa cattedra nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, sede definitiva del mio percorso accademico. Ho cercato adesso di raccogliere alcune idee del mio cammino di ricerca sullo Stato, almeno quelle che mi sono sembrate più rilevanti, sperando che se ne colga la continuità e l’evoluzione, ma soprattutto che se ne possa trarre qualche utile spunto. Materia apparentemente secondaria fra quelle costituzionalistiche, tant’è che spesso viene “condivisa”, quando non “contesa”, appunto con i filosofi del diritto (e con chi studia Teoria generale del diritto e Filosofia della politica), la Dottrina dello Stato dovrebbe costituire invece – insieme alla Teoria generale costituzionale – una disciplina importante, anzi basica, per chi in genere si vuole poi occupare scientificamente di Diritto pubblico, rappresentando in particolare la parte più alta, se non il cuore profondo, del Diritto costituzionale contemporaneo. Tale materia, per altro, sembra riservata ad essere “praticata” e “masticata” solo da quelli, fra i costituzionalisti, che – senza trascurare i più stretti e tradizionali dati tecnico-giuridici – non sono però scaduti nella c.d. mera “entomologia costituzionale”, ironico campo che vede lo studioso esaminare, spaccando un capello in quattro, un singolo istituto giuridico, spesso senza coglierne la reale funzione politico-sistemica. Approccio metodologico, questo, esattamente opposto a quello da osservare nelle indagini di Dottrina dello Stato che ambiscono, o dovrebbero ambire, a cogliere piuttosto il “senso” profondo, o ultimo, dell’organizzazione giuridico-politica che per convenzione chiamiamo Stato, sia esso una piccola città (ieri, per esempio, l’Atene di Pericle) o un intero sub-continente (oggi, per esempio, la Federazione degli Stati Uniti d’America). Proprio l’ampiezza spazio-temporale, se si vuole storico-geografica, del campo di indagine della Dottrina dello Stato – per i connessi risvolti sincronici (oggetto prevalente del Diritto comparato) e diacronici (di interesse preminente della Storia del diritto) – rende i relativi studi certo affascinanti, ma ancor più difficili e complessi perché intrinsecamente interdisciplinari. Anche per questo chi scrive ha l’impressione che l’insegnamento della Dottrina dello Stato esiga in chi lo impartisce, senza rischiare pericolose dispersioni, una spiccata versatilità e interessi … piuttosto onnivori.