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LA STANDARDIZZAZIONE DELL'INFORMATIVA DI SOSTENIBILITÀ

LA STANDARDIZZAZIONE DELL'INFORMATIVA DI SOSTENIBILITÀ

PROPORZIONALITÀ E CAUTELE REALI

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TipologiaLibri

Autore: Calò Luciano

EditoreCACUCCI

CollanaGIUSTIZIA PENALE DELLA POST-MODERNITÀ

Pagine135

Data pubblicazione9 nov 2022

Reparto: Diritto , LIBRI

Argomento: Penale

SKU/ISBN:  9791259651570

L’accostamento tra “cautele reali” e “proporzionalità” traccia la prospettiva di indagine: verificare se il principio funga da valida guida nell’esercizio del potere coercitivo, in modo da scongiurare che l’appello alle finalità di repressione e di prevenzione delle attività criminose possa corroborare inclinazioni, fatali, dell’autorità ad abusare dei provvedimenti interinali.
La verifica restituisce un quadro composito, misto di storia, ideologie, influenze, anche sovranazionali.
L’impostazione sistematica, che colloca le “disposizioni generali” nel titolo dedicato alle sole misure cautelari personali, e la natura monomorfa del vincolo reale sembrerebbero escludere l’applicabilità dell’art. 275 c.p.p., con i criteri di idoneità, proporzionalità e minima offensività ivi contenuti, e, quindi, parrebbero negare la possibilità stessa di ricercare il corretto punto di equilibrio tra scopi cautelari e compressione dei diritti del sequestrando.
La funzione riconosciuta alla proprietà, insieme alla tutela ad essa riservata in ambito sovranazionale, di contro, impongono ugualmente il principio di proporzionalità come parametro fondamentale, il cui strumentario si rivela utile per legislatore ed interpreti. Al primo, in particolare, fornisce un canone di ammissibilità per l’esercizio del potere limitativo. Ai secondi, invece, offre uno schema procedurale per sciogliere i margini di incertezza lasciati dalla legge e per fare buon governo della discrezionalità.
Lo scarto con la disciplina dettata per le misure cautelari personali evidenzia come, in relazione a quelle reali, le soluzioni codicistiche andrebbero probabilmente meglio articolate. L’intima sintonia con la concezione di Stato di diritto, però, riconoscendo il principio di proporzionalità quale custode ed artefice di legalità teleologica, propone sin da ora una sfida ambiziosa: se qualunque ipotesi di ingerenza, da parte dell’autorità, deve essere prevista ed esercitata in modo da garantire, tra gli strumenti utilizzati e lo scopo perseguito, un rapporto di idoneità, necessità e proporzionalità in senso stretto, occorre rileggere limiti e condizioni legittimanti l’ablazione, allo scopo di censurare gli eccessi sia dal lato oggettivo, sia da quello soggettivo.
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